[aha] Autocritica, arte, hacking e attivismo

xDxD xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Mon Nov 10 16:39:40 CET 2008


lo|bo ha scritto:
> Prima di dire la mia, vorrei chiederti una cosa perchè mi pare di non 
> aver capito bene...cosa intendi per S.p.A, non l'acronimo, dico 
> proprio la forma societarià.
>
> Cioè la cosa sarebbe una S.p.A. vera e propria con un capitale minimo 
> iniziale e una quota delle azioni sul mercato finanziario? con uno 
> statuto che segue la normativa italiana relativa alle S.p.a.?

prendere uno per uno tutti i meccanismi (eventualmente anche quelli 
truffaldini-impuniti) con cui "lorsignori" fanno i giochetti, a partire 
dal capitale.

prendere tanti-tanti soci (azionariato diffuso), di ogni quota usare 
ogni opzione disponibile sulla possibilità di verare capitali frazionari 
(i famosi 3/10 di capitale sociale che devi versare per aprire le 
società). le sedi alle cayman. le scatole cinesi. tutto.

con lo scopo di creare una Società per Azioni che faccia il lavoro che 
dovrebbe fare l'università pubblica, con l'aggiunta della tendenza ad 
incorporare anche i contesti generatori di lavoro e rientro economico: 
così si fa anche il salto più lungo e si interviene anche su precarietà & C.

una università/società_per_azioni che sia posseduta da chi la usa 
(studenti+prof+ricercatori).

condotta secondo criteri di gestione tecnica onesti e sostenibili

che si occupi della formazione, dei saperi, della cultura, ma anche 
della trasformazione di cultura, sapere e competenza in risorse 
economiche, creando imprese, lavoro e progetti

un auniversità in cui non c'è il primo anno, il secondo anno 3° 4° 5°, 
poi la laurea e poi affanculo. un percorso continuo di evoluzione personale.

il percorso classico potrebbe essere del tipo:

- entri come socio (leggi: compri la tua quota azionaria)
- arrivi a SpA S.p.A e ti crei un percorso di formazione/ricerca/studio, 
inizialmente assistito da uno dei soci con più esperienza o competenza 
(inizialmente i soli prof e ricercatori, immagino)
- avvii il percorso e studi
- nel frattempo, chi ha iniziato prima di te fa un sacco di cose: 
ricerca, produce progetti, fa l'attività di formazione e di insegnamento 
dei punti precedenti
- in generale c'è sempre chi cura il proseguo del ciclo sia formando e 
insegnando ai "giovani", sia curando progetti e ricerche
- da un lato emergono costi, dall'altro ricavi: i due vengono usati come 
nella gestione di una impresa, con l'unica differenza che è una impresa 
"particolare", volta alla sostenibilità e all'indipendenza delle persone

fin qui è tutto abbastanza banale e immaginabile: si detourna un 
concetto tipico dell'establishment (la S.p.A.) e ci si fa qualcos'altro 
di, plausibilmente, migliore e, soprattutto, controllato dal basso.

la parte più complessa sarebbe proprio la gestione, ovvero la creazione 
di una "macchina" (gestionale, economica, finanziaria, .. eventualmente 
industriale) in grado contemporaneamente di funzionare e di rispettare 
la volontà di creare uno "spazio liberato".

per far questo, all'interno della S.p.A. occorre fondare una società 
viva. Non in senso "amministrativo", ma proprio in senso antropologico. 
per riusare un termine abusato: occorre fondare un ecosistema.

la "governance" scompare, rimpiazzata da una rete di "GIVE-rnance" e una 
"TAKE-rnance", per capirsi, da una rete di desideri, aspirazioni, 
competenze, di creatività, di relazioni, di valore.

Da una cultura, insomma.

trasformata in strumento di gestione grazie ai ri-iper-citati 
ecosistemidigitali.

una anarchia civile ed organizzata, strutturata attorno al network 
culturale auto-formato dai network che ne prendono parte.

a quel punto la distribuzione della ricchezza diventa, più o meno, un 
algoritmo. :)

ma, come dicevo prima.... torno da sti giorni infernali e si parla con 
più calma.

io, comunque, sto sempre e comunque parlando della stessa cosa, che si 
chiami S1/S2 o SpA S.p.A.

tempo fa la chiamavamo "Ipotesi per Assurdo".

cià!
xDxD





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