[aha] seminario S.a.L.E.
Multiversity S.A.L.E
multiversity.sale at gmail.com
Thu May 1 00:40:44 CEST 2008
*First call
*ITALIAN + ENGLISH VERSION
* *
*MULTIVERSITY, ovvero l'arte della sovversione.*
* *
*16-17-18 maggio*
*S.a.L.E. DOCKS*
*VENEZIA*
*www.sale-docks.org* <http://www.sale-docks.org/>
multiversity.sale at gmail.com
L'evento "Multiversity, ovvero l'arte della sovversione" nasce da un lavoro
congiunto di Uni.Nomade e S.a.L.E. (Signs and Lyrics Emporium), tra una rete
transterritoriale di militanti e ricercatori impegnati nell'analisi critica
dei temi della contemporaneità e uno spazio autogestito, S.a.L.E. docks,
nato alcuni mesi fa a Venezia con lo scopo di intervenire praticamente sul
terreno della produzione culturale. Terreno che, non solo a Venezia, si è
ormai affermato quale ambito privilegiato per gli attuali processi di
valorizzazione del capitale.
Se infatti ci si concentra sull'arte contemporanea, tale indiscutibile
importanza è riscontrabile su almeno tre livelli.
Il primo è quello del ruolo centrale che beni immateriali e saperi,
creatività e affetti, attitudini relazionali e comunicative vengono ad
assumere per le forme contemporanee del modo di produrre: la produzione
artistica non può sfuggire a questa centralità.
Il secondo è quello del rapporto tra produzione culturale e metropoli, dove
l'intreccio tra urbanistica e architettura, moda e design, arte e
letteratura, in quello spazio produttivo sociale per eccellenza che sono i
bacini urbani, diviene da un lato elemento cruciale nei processi di
soggettivazione attraverso i quali si costituisce la molteplicità di forme
di vita che li abitano, dall'altro fattore decisivo per definire il
posizionamento strategico di ciascuna area metropolitana nella competizione
economica tra città globali.
Il terzo è quello del rapporto tra mercato dell'arte e capitale finanziario:
a livello globale, banche e multinazionali sono tra i principali investitori
in un settore che appare oggi come l'unico a non essere neppure sfiorato
dalla crisi che investe il sistema mondiale della circolazione di denaro.
Ciò che vediamo all'opera è un complesso apparato di cattura, che il
capitale ha messo in campo nei confronti dei flussi plurali di produzione
culturale informale, a partire dall'appropriazione della capacità cooperante
di singole intelligenze e singoli modi di vita, per assicurarsi la messa a
valore di quello che è stato definito il "capitale simbolico collettivo".
La complessità di queste dinamiche dipende da un duplice meccanismo di
sfruttamento, il cui primo aspetto è costituito dalle gabbie della proprietà
intellettuale e da ogni ulteriore momento di privata appropriazione del
sapere sociale generale, mentre il secondo è quello del rapporto
parassitario che viene a stabilirsi nei confronti della produzione creativa
da parte di quegli interventi speculativi, che si determinano nel corpo
della metropoli là dove si costruiscono istituzioni statali e private,
grandi eventi e fiere legati all'arte, distretti e meta-distretti culturali.
Ciò in cui l'esperienza del S.a.L.E. vuole immergersi criticamente, ciò che
l'evento Multiversity ha deciso di affrontare problematicamente, si chiama
"fabbrica della cultura", ovvero il luogo della valorizzazione del
capitalismo cognitivo, ma che tale è solo nella misura in cui è, prima di
ogni altra cosa, il luogo della potenza della soggettività creativa,
dell'espressione delle moltitudini, e, di conseguenza, lo spazio di un
quotidiano corpo a corpo tra libertà della creazione e autonomia della
cooperazione, da un lato, e dispositivi del dominio e dello sfruttamento di
questa potenza produttiva, dall'altro.
E' alla luce di ciò che, all'interno di Multiversity, verranno presentati,
discussi e confrontati con le più avanzate esperienze europee e globali i
primi risultati, seppur parziali, di un'inchiesta sul precariato cittadino
legato all'arte contemporanea e al lavoro immateriale. Qui, la questione
principale è quella della comprensione dei comportamenti diffusi e delle
modalità d'intervento che possono trasformare una composizione sociale, già
centrale nelle forme di produzione contemporanee, in una composizione
politica. Verrà inoltre affrontato il nodo del ruolo che la formazione
universitaria, per un verso, e le reti della comunicazione, per un altro,
svolgono all'interno della più complessiva organizzazione del lavoro nella
"fabbrica della cultura".
Premessa indispensabile a questa discussione è il confronto intorno all'arte
contemporanea intesa come "istituzione sociale allargata": dalla vicenda
storico-artistica che ha spinto l'arte del Dopoguerra dallo spazio
trascendentale della specificità mediale allo spazio sociale con i suoi
rapporti di forza, alle relazioni che si stabiliscono tra arte, movimenti
sociali e attivismo culturale al di fuori di ogni retorica avanguardistica,
ai modi della cattura da parte del sistema artistico istituzionale e dei
circuiti della finanziarizzazione nei confronti di un vasto patrimonio di
pensiero critico e di modi di vita conflittuali. Per queste ragioni,
l'evento Multiversity sarà articolato in tre sessioni seminariali:
* *
*1. Arte e attivismo*
Si intendono qui problematizzare la vicenda storica e le forme contemporanee
dell'intreccio tra arte e attivismo.
Alcune delle domande da cui partire saranno le seguenti.
Attraverso quale percorso si è passati da una concezione dell'opera come
trascendenza ad una concezione della stessa come oggetto, processo o
dinamica in grado di intervenire all'interno dello spazio-tempo dell'uomo e,
successivamente, all'interno dei processi sociali?
Come si è passati da un criterio di giudizio dell'opera basato su di una
topografia delle sue caratteristiche materiali ad uno fondato, invece,
sull'analisi della sua funzione, ovvero della sua efficacia in termini
sociali?
Come funziona oggi, in epoca postfordista, l'arte attivista? Qual'è, una
volta abbandonata ogni retorica avanguardista, la posizione dell'arte e
degli artisti rispetto ai movimenti?
*2. Arte e mercato: tra libertà creativa e cattura finanziaria *
Questo secondo punto deve necessariamente muovere da una raccolta di dati
sulle dimensioni del mercato dell'arte e dal suo rapporto con il capitale
finanziario.
L'arte viene qui assunta come esempio di valore paradigmatico a causa di un
paradosso estremo che la interessa: se il lavoro artistico esprime un
livello massimo di libertà creativa, allo stesso tempo esso subisce la
massima fissazione all'interno del capitale finanziario.
*3. Arte e moltitudine: per l'inchiesta su *
*composizione sociale, conflitti e organizzazione del lavoro vivo *
*dentro la "fabbrica della cultura"*
In questa sezione andrà affrontato il nodo dei rapporti tra singolarità e
moltitudine, e tra produzione individuale e costruzione del comune.
Due sono i piani di ricerca su cui procedere parallelamente.
Il primo è storico-artistico e riguarda i tentativi che, a partire dagli
anni Sessanta, sono stati sviluppati dagli artisti in risposta alla retorica
del genio individuale, fino alle attuali piattaforme di produzione
collettiva legate alla affermazione e alla diffusione dell'hacking sociale.
Il secondo piano riguarda l'inchiesta rispetto alla composizione sociale del
precariato cresciuto attorno all'indotto dell'industria culturale. Dagli
studenti nei circuiti della formazione ai precari delle cooperative che si
occupano di logistica e allestimento, agli stagisti, ai networkers, ai
consulenti a progetto e a partita Iva fino a quel ceto globale di artisti e
di figure professionali intenzionate a divenire parte integrante del sistema
internazionale dell'arte.
Di tutta questa ampia galassia sociale dovremo indagare condizioni materiali
di vita e di lavoro, bisogni e aspirazioni, desideri e possibili
rivendicazioni.
Tutto questo per arrivare al punto chiave: come trasformare questa
composizione sociale in una composizione politica?
*PROGRAMMA*
* *
*1) **VENERDÌ 16***
ore 17* **Arte e Attivismo.*
Marco Baravalle, Claire Fontaine, José Pérez de Lama (Osfa), Brian Holmes.
ore 21 Performance: *Margine Operativo*.
*2) SABATO 17 ** *
ore 9.30 *Arte e Attivismo *(seconda sessione)
Marco Scotini, Giovanna Zapperi, Judith Revel, Maurizio Lazzarato.
ore 14 *Arte e Mercato*.
Adam Arvidsson, Chiara Bersi Serlini, Anna Daneri, Matteo Pasquinelli, Pier
Luigi Sacco, Marko Stamenkovic, Angela Vettese.
ore17.30 *Arte e Moltitudine.*
Antonella Corsani, Antonio Negri, Hans Ulrich Obrist, Pascal Nicolas le
Strat.
* *
ore 21 *Performances VS Music*
*3) DOMENICA 18** *
ore 9.30 *Arte e moltitudine*.(seconda sessione)
Alberto de Nicola, Javier Toret Medina, Gigi Roggero, Devi Sacchetto.
* *
*Per info e aggiornamenti del programma: www.sale-docks.org*
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*First call*
* *
*MULTIVERSITY, or the Art of Subversion.*
* *
*16, 17 and 18 May 2008*
*S.a.L.E. DOCKS*
*VENICE***
*www.sale-docks.org* <http://www.sale-docks.org/>
multiversity.sale at gmail.com
The event "Multiversity, or the Art of Subversion" is the fruit of a joint
effort between Uni.Nomade and S.a.L.E. (Signs and Lyrics Emporium), between
a trans-territorial network of militants and researchers carrying out a
critical analysis of the themes of contemporaneity and a self-managed space,
called S.a.L.E. docks, born a few months ago in Venice so as to intervene on
a practical level in the world of cultural production. A world which, not
only in Venice, has affirmed itself as preferred area for current capital
valorisation processes.
In fact, if we concentrate on contemporary art, this undoubted importance
can be seen on at least three levels.
The first is the central role which immaterial assets and knowledge,
creativity and affections, relational and communicational talents assume for
contemporary forms of production: artistic production cannot get away from
this centrality.
The second is the relationship between cultural production and the
metropolis where the interlacing between town-planning and architecture,
fashion and design, art and literature, in that productive social space par
excellence – the urban basins – becomes on the one side a crucial element in
the process of subjectification through which are built the multiplicity of
forms of life which inhabit it, to the other decisive factor for defining
the strategic positioning of each metropolitan area in the economic
competition between global cities.
The third is the relationship between the art market and the financial
capital: at a global level, banks and multinationals are the among the main
investors in a sector which today seems to be the only one to have not been
even slightly touched by the crisis which has overrun the world system of
money circulation.
What we are now seeing is a complex capturing system, which capital has
brought into play in the multiple flow of informal cultural production, from
the appropriation of the ability to cooperate of individual intelligences
and individual ways of life, to ensure the valorisation of what has been
defined as the "symbolic collective capital".
The complexity of these dynamics depends on a double mechanism of
exploitation, where the first aspect is made up of the barriers of
intellectual property and from each further moment of private appropriation
of general social knowledge, while the second is the parasitic rapport which
is established towards the creative production by those speculative
interventions occurring in the body of the metropolis, there where state and
private institutions, large events and art fairs, and cultural zones and
meta-zones are established.
Where S.a.L.E.'s experience wants to immerse itself critically, what the
Multiversity event has decided to face, is called "culture factory", that is
the place of valuation of cognitive capitalism, but it is only so in the
measure in which it, before anything else, the place of creative
subjectivity, of the expression of the multitudes, and consequently, the
space of a face-to-face between creative freedom and autonomy of cooperation
on the one hand, and the system of dominion and exploitation of this
productive force on the other.
In this light, Multiversity, will present, discuss and compare, with the
most advanced European and global experiences, the first results, although
partial, of an enquiry on the city's job insecurity linked to contemporary
art and intangible work. Here the main question is to understand widespread
behaviours and the methods of intervention which could change a social
composition, already central in the forms of contemporary production, in a
political composition. Examined also will be the core issues of the role of
university training on the one side, and the communication network on the
other side, played within the most complex organisation of the work of the
"culture factory".
An indispensable requisite for this discussion is the comparison around
contemporary art understood as a "wider social institution": from the
historical-artistic events which drove art in the post-war period from the
transcendental space of medial specificity to the social space with its
relationships of strength, to the relationships established between art,
social movements and cultural activism outside of any avant-garde rhetoric,
to the methods of capture by the institutional artistic system and by the
financial ciruits of a vast heritage of critical thought and conflicting
ways of life. For these reason, the Multiversity event will be organised
into three seminar sessions:
* *
*1. Art and activism*
This means problematizing historical events and contemporary forms in the
interlacing between art and activism.
Some of the questions to start off the discussion will be:
Which road was travelled to reach the conception of the work as
transcendental to a conception of the same as object, process or dynamic
able to intervene within man's space-time and subsequently, within social
processes?
How did we go from a judgement of the work based on a topography of its
material characteristics to one based, instead, on the analysis of its
function, or even its efficiency in social terms?
How does it function today, in this post-Ford era, activist art? What, once
all avant-garde rhetoric is abandoned, is the position of art and artists
with respect to movements?
*2. Art and the market: between creative freedom and financial capture*
This second point must necessarily move from gathering date on the size of
the art market and its relationship with financial capital.
Art is taken here as an example of paradigmatic value because of the extreme
paradox which affects it: if artistic work expresses a maximum level of
creative freedom, at the same time it is subject to maximum fixation within
the financial capital.
*3. Art and multitude: for the survey into social composition, conflicts and
organisation of live work in the "culture factory"*
This session will examine the core of the relationship between singularity
and multitude, and between individual production and construction of the
common.
There are two research plans which will proceed in parallel.
The first is historical-artistic and concerns the attempts which, starting
in the 60s, were developed by artists in response to the rhetoric of the
individual genius, up to the current platforms of collective production tied
to the affirmation and diffusion of social hacking.
The second plan concerns the survey into social composition of precarious
workers which has grown around the culture industry's drive. From the
students in the training circuits to temporary workers in the cooperatives
for logistics and stage design, trainees, networkers, project consultants,
freelancers, to that global class of artists and professionals intent on
becoming an integral part of the international art system.
In all this wide social galaxy, we will need to investigate the material
conditions of life and work, needs and aspirations, desires and possible
assertions. .
All this to get to the key point: how to transform this social composition
into a political composition?
*PROGRAM*
* *
*1) FRYDAY 16*
ore 17* **Art and Activism**.*
Marco Baravalle, Claire Fontaine, José Pérez de Lama (Osfa), Brian Holmes
ore 21 Performance: *Margine Operativo*.
*2) SATURDAY 17 *
ore 9.30 *Art and Activism *(second session)
Marco Scotini, Giovanna Zapperi, Judith Revel, Maurizio Lazzarato.
ore 14 *Art and Market*.
Adam Arvidsson, Chiara Bersi Serlini, Anna Daneri, Matteo Pasquinelli, Pier
Luigi Sacco, Marko Stamenkovic, Angela Vettese.
ore17.30 *Art and Moltitude.*
Antonella Corsani, Antonio Negri, Hans Ulrich Obrist, Pascal Nicolas le
Strat.
* *
ore 21 *Performances VS Music*
*3) **SUNDAY 18 *
ore 9.30 *Art and Moltitude *(second session)
Alberto de Nicola, Javier Toret Medina, Gigi Roggero, Devi Sacchetto.
* *
* **Info and program updating: www.sale-docks.org*
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