[aha] Holy Fire. Art of the Digital Age
Domenico Quaranta
quaranta.domenico at gmail.com
Sun Mar 30 20:16:39 CEST 2008
[FOR IMMEDIATE RELEASE – ENGLISH VERSION BELOW]
iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
presenta
Holy Fire. Art of the Digital Age
a cura di Yves Bernard & Domenico Quaranta
18 – 30 aprile 2008
iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
Vernissage 18 aprile, 18:30 - 23:30
L'iMAL Center for Digital Cultures and Technology è lieto di presentare
Holy Fire. Art of the Digital Age, una mostra collettiva che raccoglie
una scelta, unica nel suo genere, di opere rappresentative degli ultimi
quindici anni di New Media Art, realizzate da artisti di fama
internazionale e provenienti da gallerie e collezioni di tutto il mondo.
Curata da Yves Bernard, direttore dell'iMAL, e da Domenico Quaranta,
Holy Fire fa parte dell'Off Program della fiera internazionale di arte
contemporanea Art Brussels (18 – 21 aprile 2008). Prendendo spunto da
questa occasione, Holy Fire cerca di esplorare il modo in cui la New
Media Art, vincendo i preconcetti relativi alla sua presunta
immaterialità e invendibilità, sia entrata nel mercato dell'arte.
Holy Fire è probabilmente la prima mostra che raccolga
programmaticamente opere d'arte New Media collezionabili e già
disponibili sul mercato dell'arte, sia adottando layout tradizionali
(stampe, video, sculture) che nella forma di oggetti mediali
personalizzati e “stabili”. La mostra vuole dimostrare che la New Media
Art non è un fenomeno estraneo all'arte contemporanea, ma è,
semplicemente, arte del nostro tempo: e, in questo modo, vuole
contribuire a ridurre la distanza tra l'arte digitale e l'arte
contemporanea, e contribuire a una più ampia comprensione dei media
digitali.
Holy Fire è il frutto della convinzione che parlare di New Media Art
come qualcosa di “altro” e separato dall'arte contemporanea non abbia
più senso oggi. Tutta l'arte contemporanea è, per certi versi, New Media
Art, non potendo sottrarsi a un confronto col mezzo digitale e con
l'impatto sociale dei media; al contempo la New Media Art, raccogliendo
la sfida dei media digitali e delle loro conseguenze socio-culturali, è
ormai diventata uno dei linguaggi artistici più rappresentativi del
nostro tempo. Insomma: le opere raccolte in Holy Fire non sono New Media
Art, ma semplicemente arte del XXI secolo: arte che si appropria di
identità istituzionali e corporative, che crea identità fittizie, piega
software e videogiochi alle proprie intenzioni, si infiltra nelle
comunità online e nelle sottoculture con l'intenzione di ritrarre queste
comunità e i loro miti; arte che sovverte gli strumenti esistenti o ne
crea di nuovi, o, semplicemente, usa hardware e software per fare arte.
Nel corso degli ultimi due decenni, la New Media Art ha attraversato una
crescita esponenziale, che da una nicchia di sperimentazione piccola e
relativamente chiusa l'ha trasformata in una delle comunità più ampie e
vitali della scena contemporanea, e in un nuovo “mondo dell'arte”, con i
suoi festival, i suoi centri espositivi, le sue riviste e i suoi
dibattiti. Tuttavia, questa crescente importanza è stata spesso
misconosciuta nel mondo dell'arte contemporanea, che la New Media Art
sfida in vari modi. Spesso immateriale, performativa, effimera, la New
Media Art si affida a software e interfacce, e produce artefatti
difficilmente vendibili e ad alto rischio di obsolescenza, il che rende
difficile un suo ingresso nei circuiti e nelle collezioni di arte
contemporanea; senza contare che la New Media Art coltiva spesso con
ostinazione il proprio isolamento. Al contempo, sono ormai molti gli
artisti che lavorano per trovare formalizzazioni più stabili per i loro
lavori, nello sforzo di portare la cultura dei media digitali nel
territorio dell'arte contemporanea. Al contempo, individui e istituzioni
coraggiose cominciano a collezionare New Media Art, nella convinzione
che la sua importanza, nel futuro, non possa che crescere. Con
l'accelerazione dello sviluppo tecnologico (grandi schermi piatti,
potenti proiettori, reti wifi e banda larga) e l'accettazione sociale e
culturale degli strumenti e dei media digitali, la New Media Art si
appresta a diventare una delle correnti più importanti del XXI secolo, e
a entrare a far parte della nostra vita quotidiana: dagli uffici, agli
edifici pubblici, alle case.
Il titolo della mostra fa riferimento a un noto romanzo di Bruce
Sterling, Fuoco sacro (1996): un libro visionario che lancia uno sguardo
sull'arte del futuro, in cui la specifica “digitale” non ha più senso di
esistere. Al contempo, il titolo fa riferimento alla passione che spinge
un numero crescente di operatori (artisti, curatori, galleristi e
collezionisti) sulla via impervia ma necessaria del confronto col
sistema dell'arte.
Artisti:
Cory Arcangel (USA), Gazira Babeli (SL), Boredomresearch (UK),
Christophe Bruno (FR), Grégory Chatonsky (FR), Miguel Chevalier (FR),
Vuk Cosic (SLO), Shane Hope (USA), Jodi (BE/NL), LAb[au] (BE), Joan
Leandre (SP), Olia Lialina & Dragan Espenschied (RU/DE), Golan Levin
(USA), Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG (IT), Alison
Mealey (UK), Mark Napier (USA), Casey Reas (USA), Charles Sandison
(UK/FI), Antoine Schmitt (FR), Yacine Sebti (BE), Alexei Shulgin &
Aristarkh Chernyshev (RU), John F. Simon, Jr. (USA), Paul Slocum (USA),
Wolfgang Staehle (USA), Eddo Stern (USA), Ubermorgen.com (AT), Carlo
Zanni (IT).
Gallerie:
Bitforms, New York; DAM Gallery, Berlin; Fabio Paris Art Gallery,
Brescia; Numeriscausa, Parigi; Postmasters, New York; Project Gentili,
Prato; Rodolphe Janssen Gallery, Bruxelles; XL Gallery, Mosca.
Partner:
Holy Fire è prodotta dall'iMAL Center for Digital Cultures and
Technology, generosamente finanziata da
LIEDEKERKE.WOLTERS.WAELBROECK.KIRKPATRICK e DEXIA e sostenuta da: Rudy
Demotte, Presidente dei Ministri del Governo della Comunità Francese del
Belgio; Fadila Laanan, Ministro della Cultura della Comunità Francese
del Belgio; la Sezione Arti Digitali e il Dipartimento di Arti Plastiche
del Ministero della Comunità Francese del Belgio; Brussels Regione
Capitale; il Collegio del Borgomastro e dei Deputati della Municipalità
di Molenbeek-Saint-Jean.
Dove:
iMAL Center for Digital Cultures and Technology
30 Quai des Charbonnages/Koolmijnenkaai 30
1080 Bruxelles/Brussel 1080
(métro Comte de Flandres/Graaf van Vlaanderen)
Orari:
martedì, mercoledì, venerdì: 12:00 - 19:00
giovedì: 12:00 - 21:00
sabato e domenica: 11:00 - 19:00
Chiuso il lunedì.
Ingresso:
Adulti: 8 euro
Studenti, disoccupati e anziani: 4 euro
Stampa:
Yves Bernard: yb at imal.org / + 32 (0)2 410 30 93
Domenico Quaranta: dom at domenicoquaranta.net
http://www.imal.org/HolyFire
Eventi collaterali
Dibattito: “Holy Fire: Exhibiting and Collecting New Media Art”
Sabato 19 aprile, 11:30 - 13:30
Uno degli obiettivi di Holy Fire è fotografare lo stato attuale della
New Media Art, una pratica artistica nata dall'incontro tra arte e
tecnologia informatica negli anni Sessanta, per poi svilupparsi in un
sistema dell'arte autonomo e parallelo e avere una seconda giovinezza
negli anni Novanta. Spesso descritta come processuale, immateriale, e
perciò non collezionabile e non conservabile, la New Media Art sta
finalmente entrando nell'età adulta, il che significa anche confrontarsi
con il sistema e il mercato dell'arte contemporanea.
Il dibattito è moderato da Patrick Lichty (Columbia College, Chicago), e
coinvolge: Alexei Shulgin (RU), Olia Lialina (RU/DE), Steve Sacks
(bitforms, New York), Wolf Lieser (DAM, Berlin), Stéphane Manguet
(Numeriscausa, Parigi), Philippe Van Cauteren (SMAK, BE), Domenico
Quaranta (I) e Yves Bernard (Bruxelles).
Catalogo
Domenico Quaranta, Yves Bernard (a cura di), Holy Fire. Art of the
Digital Age, FPEditions, Brescia 2008.
Hardcover, colore, 128 pagine.
ISBN 978-88-903308-4-1
25.00 €
Con contributi di: Inke Arns & Jacob Lillemose, Yves Bernard, Aristarkh
Chernyshev, Roman Minaev & Alexei Shulgin, Vuk Cosic, Régine Debatty,
Steve Dietz, Joan Leandre, Olia Lialina & Dragan Espenschied, Patrick
Lichty, Wolf Lieser, Vicente Matallana, Eva & Franco Mattes aka
0100101110101101.org, Fabio Paris Christiane Paul, Domenico Quaranta,
Charles Sandison, Magdalena Sawon & Tamas Banovich, Paul Slocum, Bruce
Sterling, Michele Thursz, Mark Tribe, Ubermorgen.com, Karen A. Verschooren.
I curatori:
Yves Bernard (BE) ha studiato architettura e informatica, e ha lavorato
come ricercatore per una decina d'anni. All'inizio degli anni Novanta a
fondato una delle prime aziende new media europee, producendo diversi
cd-rom d'arte (ad esempio, Milia d’Or, 1998). Nel 1999 ha fondato l'iMAL
(interactive Media Art Lab), una associazione no-profit per artisti
digitali. Negli ultimi dieci anni, ha lavorato con gli artisti come
produttore (ad esempio, in Salt Lake) e come consulente e sviluppatore
di interaction design (White Square). Yves ha inoltre curato o co-curato
diverse mostre di new media art a Bruxelles: CONTinENT (2000), F2F
(2003), Infiltrations Digitales (2004), openLAB (2005), Art+Game (2006)
e la mostra inaugurale per la nuova sede dell'iMAL (2007). È coautore di
alcune opere che si concentrano sull'ibridazione tra Internet e lo
spazio fisico, come Martini Ground Zero, OFFFCAM e The Gate. Insegna
arte digitale all'ERG ed è direttore dell'iMAL Center for Digital
Cultures and Technology. [www.erg.be/blogs/artNumeur/]
Domenico Quaranta (I) è un curatore e critico d’arte che vive e lavora a
Brescia. Scrive regolarmente su Flash Art, con una particolare
attenzione alla net art e ai nuovi media. Ha pubblicato NET ART
1994-1998. La vicenda di Ada'web (Milano 2004) e, con Matteo Bittanti,
GameScenes. Art in the Age of Videogames (Milano 2006). Ha curato
diverse mostre, e co-curato Connessioni leggendarie. Net.art 1995 - 2005
(Milano 2005). Fra le sue pubblicazioni recenti, Todd Deutsch: Gamers (a
cura di, 2008) and Gazira Babeli (a cura di, 2008). Tiene un corso di
“Net Art” presso l'Accademia di Brera a Milano e gestisce il blog Spawn
of the Surreal. [www.domenicoquaranta.net]
iMAL Center for Digital Cultures and Technology
L'iMAL (interactive Media Art Laboratory) è un'associazione no-profit
fondata a Bruxelles nel 1999 da artisti, produttori, interaction
designer, programmatori e dal NICC (una associazione di artisti belgi)
con l'obiettivo di sostenere le pratiche creative che usano il computer
e le tecnologie di rete come medium.
Nell'ottobre 2007 l'iMAL ha inaugurato la sua nuova sede a Bruxelles:
uno spazio di circa 600 metri quadri dedicato all'incontro
dell'innovazione artistica, scientifica e industriale, e alle pratiche
artistiche e culturali contemporanee che emergono dalla fusione di
computer, telecomunicazioni, rete e media.
L'iMAL è un laboratorio e uno spazio di lavoro per artisti in residenza,
e li sostiene nella sperimentazione e nel processo di ricerca così come
nella produzione e nella diffusione del loro lavoro. Organizza incontri
regolari tra professionisti creativi, aziende tecnologiche innovative e
istituzioni di ricerca e produce workshop rivolti a creativi di ogni
genere (artisti, designer, sviluppatori) sotto la direzione di artisti
riconosciuti. Infine, l'iMAL organizza eventi pubblici e collabora con
diversi centri europei. L'iMAL è sostenuto dalla Communauté française de
Belgique.
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iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
presents
Holy Fire. Art of the Digital Age
curated by Yves Bernard & Domenico Quaranta
April 18 – 30, 2008
iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
Vernissage 18 April, 18:30 - 23:30
iMAL Center for Digital Cultures and Technology is proud to present Holy
Fire. Art of the Digital Age, a collective exhibition featuring a unique
panel of digital artworks created in the last ten years by
internationally known new media artists, and coming from galleries and
collections from around the world. Curated by iMAL director Yves Bernard
and Italian curator Domenico Quaranta, Holy Fire is, in fact, featured
into the “Off Program” of Art Brussels, the international contemporary
art fair (April 18 - 21, 2008). Taking its cue from this occasion, Holy
Fire is an attempt to explore how new media art, bypassing all the
stereotypes connected with its presumed immateriality, was able to enter
the art market.
Thus, Holy Fire is probably the first exhibition to show only
collectable media artworks already on the art market, in the form of
traditional media (prints, videos, sculptures) or customized media
objects. The exhibition wants to show that new media art is just art of
this century, to contribute to reduce the gap between digital art and
contemporary art, and to participate in a broader understanding and
acceptance of digital media. Holy Fire comes out from the belief that
talking about a “new media art” as something different and separated
from the contemporary art world doesn't really make sense today. All
contemporary art is, someway, new media art, as far as it makes use of
the digital media for various purposes. So, the artworks collected in
Holy Fire are not new media art, but simply art of our time: art which
appropriates institutional or corporate identities, creates fictional
ones, hacks softwares and game engines for its own purposes, infiltrates
online or offline communities in order to portray them or their own
myths, subverts existing tools or creates its own ones, explores the
aesthetics of computation and information spaces; or, more simply, art
which uses hardware and software in order to create art.
Over the last two decades, new media art experienced an exponential
growth, that changed it from a little and relatively closed niche of
experimentation into one of the biggest and more vital communities of
the contemporary scene, and into an entirely new “art world”, with its
own festivals, its own exhibition centers, its own magazines and
debates. Yet, this increasing importance is hardly ever recognized in
the contemporary art world, which is challenged by new media art in many
ways. New media art is often immaterial, temporary, performative; it
strongly relies on software and interfaces, and produce hardly sellable
artifacts, with a high obsolescence risk in supporting equipment. So,
it's always difficult to find new media art in contemporary art venues
and collections. In the meantime, many artists are fighting to find more
stable layouts for their works, in the effort to bring new media culture
in the contemporary art arena; and some brave individuals and
institutions are starting collecting new media, knowing that its
importance in the future could only grow up. With the accelerated
technological development (e.g. large flat screens, powerful beamers,
ubiquitous computing, wifi, fast internet) and the sociological and
cultural acceptance of digital tools and media, new media art is going
to become one of the main currents of 21th century art, looking at its
own nexus to our techno-environment as a strength (not deafness), and to
be part of our everyday life in our office, in public buildings as well
as in our home.
The title of the exhibition is a reference to a well-known book by Bruce
Sterling, a book which, among other issues, envision the art of the (at
that time, future) digital age. In the same time, the issue makes
reference to the passion that helps a growing number of people (artists,
curators, gallery owners and collectors) to take care of an art that is
temporary and variable by definition.
Artists:
Cory Arcangel (USA), Gazira Babeli (SL), Boredomresearch (UK),
Christophe Bruno (FR), Grégory Chatonsky (FR), Miguel Chevalier (FR),
Vuk Cosic (SLO), Shane Hope (USA), Jodi (BE/NL), Lab[au] (BE), Joan
Leandre (SP), Olia Lialina & Dragan Espenschied (RU/DE), Golan Levin
(USA), Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG (IT), Alison
Mealey (UK), Mark Napier (USA), Casey Reas (USA), Charles Sandison
(UK/FI), Antoine Schmitt (FR), Yacine Sebti (BE), Alexei Shulgin &
Aristarkh Chernyshev (RU), John F. Simon, Jr. (USA), Paul Slocum (USA),
Wolfgang Staehle (USA), Eddo Stern (USA), Ubermorgen.com (AT), Carlo
Zanni (IT).
Galleries:
Bitforms, New York; DAM Gallery, Berlin; Fabio Paris Art Gallery,
Brescia; Numeriscausa, Paris; Postmasters, New York; Project Gentili,
Prato; Rodolphe Janssen Gallery, Brussels; XL Gallery, Moscow.
Credit Line:
This exhibition is produced by iMAL Center for Digital Cultures and
Technology, and generously funded by
LIEDEKERKE.WOLTERS.WAELBROECK.KIRKPATRICK and DEXIA . It is supported
by: the Minister-President of the Government of the French-Speaking
Community of Belgium; the Minister of Culture and Audiovisual of the
French-Speaking Community of Belgium; the Ministery of the
French-Speaking Community of Belgium (Digital Art Section and Department
for Plastic Arts); the Brussels Capital Region; and the College of
Burgomaster and Deputies of the Municipality of Molenbeek-Saint-Jean.
Location:
iMAL Center for Digital Cultures and Technology
30 Quai des Charbonnages/Koolmijnenkaai 30
1080 Bruxelles/Brussel 1080
(métro Comte de Flandres/Graaf van Vlaanderen)
Gallery Hours & Opening:
Tuesday, Wednesday, Friday : 12:00 - 19:00
Thursday: 12:00 - 21:00
Saturday, Sunday: 11:00 - 19:00
Closed on Monday
Entry Fee:
Adult : 8 EUR
Students, Unnemployed, Seniors: 4 EUR
Press:
Yves Bernard: yb at imal.org / + 32 (0)2 410 30 93
Domenico Quaranta: dom at domenicoquaranta.net
http://www.imal.org/HolyFire/
Collateral Events
"Holy Fire: Exhibiting and Collecting New Media Art". Conference-debate
Saturday 19 april, 11:30 - 13:30
One of the targets of the Holy Fire exhibition (iMAL, 18-30 april) is to
take a snapshot of the present situation of New Media Art, an art
practice arose from the meeting of art and computer technology in the
Sixties. This practice developed into a self-built, parallel art system
and had a second youth in the last half of the Nineties. New Media Art
has always been described as process oriented, immaterial, and therefore
un-collectable and un-preservable. Now getting to its adult age, it is
entering the contemporary art world and market.
Moderated by Patrick Lichty (Columbia College, Chicago),with Alexei
Shulgin (RU), Olia Lialina (RU/DE), Steve Sacks (bitforms, New York),
Wolf Lieser (DAM, Berlin), Stéphane Manguet (Numeriscausa, Paris),
Philippe Van Cauteren (SMAK, BE), Domenico Quaranta (I) and Yves Bernard
(Brussels).
Catalogue
Domenico Quaranta, Yves Bernard (eds), Holy Fire. Art of the Digital
Age, FPEditions, Brescia 2008.
Hardcover, color, 128 pages.
ISBN 978-88-903308-4-1
25.00 €
Featuring contributions by: Inke Arns & Jacob Lillemose, Yves Bernard,
Aristarkh Chernyshev, Roman Minaev & Alexei Shulgin, Vuk Cosic, Régine
Debatty, Steve Dietz, Joan Leandre, Olia Lialina & Dragan Espenschied,
Patrick Lichty, Wolf Lieser, Vicente Matallana, Eva & Franco Mattes aka
0100101110101101.org, Fabio Paris, Christiane Paul, Domenico Quaranta,
Charles Sandison, Magdalena Sawon & Tamas Banovich, Paul Slocum, Bruce
Sterling, Michele Thursz, Mark Tribe, Ubermorgen.com, Karen A. Verschooren.
About the Curators:
Yves Bernard (BE) has an academic background in architecture and
computer science and worked as research scientist for about 10 years.
Beginning of the 90s he founded one of the first european new media
studio where he produced awarded art&culture cd-roms (e.g. Milia d’Or
1998). In 1999 he created iMAL (interactive Media Art Lab), a non-profit
association for the new media arts. For the past decade he has worked
with artists as a producer (e.g. Salt Lake), an interaction design
adviser and a developer (e.g White Square). Yves curated or co-curated
many new media art exhibitions in Brussels : CONTinENT (2000), F2F
(2003), Infiltrations Digitales (2004), openLAB (2005), Art+Game (2006),
inaugural exhibition of iMAL new venue (2007). He is the (co-)author of
works merging Internet and the physical world such as Martini Ground
Zero, OFFFCAM and The Gate. He teaches digital art at ERG and he is the
director of iMAL, Center for Digital Cultures and Technology.
[www.erg.be/blogs/artNumeur/]
Domenico Quaranta (I) is an art critic and curator who lives and works
in Brescia, Italy. With a specific passion and interest in net art and
new media, Domenico regularly writes for Flash Art magazine. His first
book titled, NET ART 1994-1998: La vicenda di Äda’web was published in
2004; he also co-curated the Connessioni Leggendarie. Net.art 1995-2005
exhibition (Milan, October 2005) and co-edited, together with Matteo
Bittanti, the book GameScenes. Art in the Age of Videogames (Milan,
October 2006). Among his most recent publications, Todd Deutsch: Gamers
(ed., 2008) and Gazira Babeli (ed., 2008). He teaches “Net Art” at the
Accademia di Brera in Milan and runs the blog Spawn of the Surreal.
[www.domenicoquaranta.net]
About iMAL
iMAL (interactive Media Art Laboratory), is a non-profit association
created in Brussels in 1999. It was founded by individual artists, media
producers, interactive designers, software engineers, and by NICC (a
Belgian association of visual artists) with the objective to support
artistic forms and creative practices using computer and network
technologies as their medium. In October 2007, iMAL opened its new venue
in Brussels, a Center for Digital Cultures and Technology, a new place
of about 600m2 for the meeting of artistic, scientific and industrial
innovations, a place entirely dedicated to the contemporary artistic and
cultural practices emerging from the fusion of computer,
telecommunication, network and media.
IMAL is a laboratory and a workplace for artists in residence. It
supports artists during their experimentation and research process as
well as for the production and diffusion of their works. iMAL produces
professional workshops targeted to creative people (artists, designers,
developers,…) under the direction of recognised artists. iiMAL organises
public events and collaborates with other european centers. Works
(co-)produced by iMAL have been shown in Helsinki (Kiasma, 2003), Madrid
(VIDA, 2003), Los Angeles (AIM iV, 2003), Stuttgart (Filmwinter, 2004),
Lisbon (Alkantara, Close Encounters III, 2006), Amsterdam (Victorian
Circus at Brakke Grond, 2006), Basle (Viper, 2006), Montréal (Temps
d’Images, 2007), Sao Paulo (File, 2007), Ghent (Almost Cinema at
Vooruit, 2007), Shanghai (eArts/Ars Electronica, 2007), London (Sum/Some
of the PARTS, 2007).
iMAL is supported by the French-speaking Community of Belgium. More
about iMAL on www.imal.org/index.php?sub=about_EN
--
Domenico Quaranta
mob. +39 340 2392478
email. qrndnc at yahoo.it
home. vicolo San Giorgio 18 - 25122 brescia (BS)
web. http://www.domenicoquaranta.net/
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