[aha] Report ahaPre-Camp, Torino, 15 marzo 2008

xDxD xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Thu Mar 20 00:56:09 CET 2008


oh, ho dormito un po'.
allora....

come dicevo in mezzo a fiumi di cristalli linguistici: evviva il wiki!

ho visto che ci sono le prime proposte di piattaforme wiki ipotizzate. 
scegliamone una e partiamo. ad una prima analisi mi par già che 
scegliere una piattaforma invece che un'altra corrisponda a precise 
scelte filosofiche.

per chi non lo conosce c'è

http://www.wikimatrix.org/

che permette di comparare le varie piattaforme. E' un po' di parte su 
alcuni modi di presentare le caratteristiche delle varie piattaforme, ma 
è un buono strumento e leggendo/scrivendo anche sui forum si imparano un 
sacco di cose, tra cui i problemi di chi già ha dovuto scegliere una 
piattaforma. Io un'idea ce l'ho ma ve la dico tra poco.

prima due cose su ahaCamper e spazio1/spazio2. secondo me le due cose 
vanno nettamente differenziate, infatti. mi sa che son stato un po' 
troppo visionario (maremma, i peperoni) e non s'è capito un granchè :)

la piattaforma per ahaCamper secondo me potrebbe/dovrebbe rimanere 
abbastanza simile ad un wiki. Ovvero: scegliere un wiki che permetta di 
allargarsi un po'. che consenta a chi vuole scrivere di scrivere, a chi 
vuole "multimediare" di multimediare e a chi vuole far roba strana e 
codiciosa, di sblaterar codice a destra e a manca.

in questo senso probabilmente è interessante prendere un content manager 
e affiancarci un wiki, integrato. ora mi faccio un giro e vi dico meglio 
(che i peperoni mi si son mangiati la memoria a breve termine) ma mi 
sembra che plone e drupal siintegrino a meraviglia con vari wiki (che 
risultano, una volta integrati, parte fluida di tutto il resto del 
sistema). ma, buttando un occhio rapido, anche il più semplice joomla 
(rapidissimo da installare, oltretutto.. potremmo partire tra 7 minuti, 
più o meno...) abbia delle estensioni che si integrano con vari sistemi 
wiki.

quindi la mia idea per ahaCamper è:

"si prenda un content manager [plone/drupal/joomla], ci si integri un 
sistema wiki [mediawiki/tikiwiki], lo si avvii con le finalità di 1) 
materializzarci con presenza e identità 2) preparare l'ahaCamping 3) 
ScrivereDescriverePubblicareElencareClassificareDeclassificareCollegareEccetera"

la combinazione CMS/wiki consente sia di pubblicare in libertà che di 
creare spazi più strutturati. Quanto sia "democratico" il tutto dipende 
da chi gestisce il sistema e, quindi, visto che ce lo gestiamo da noi, 
mi pare che di problemi ce ne siano pochi. Con la parte CMS tocca solo 
stare attenti a non cedere alla tentazione dei "giocattoli": quando si 
installa joomla, per esempio, si perde un sacco di tempo, di solito, le 
prime volte, a installare un sacco di estensioni. E son tripudi di 
calendari, nuvole di tag, gallerie multimediali, communitiy builder, 
giochi senza frontiere bombeamano e tricchettracche. cerchiamo di 
progettare prima "sulla carta" e di partire un po' minimalistici: 
vediamo cosa ci serve subito e in maniera fondamentale, e poi ci 
aggiungiamo i fronzoli dove servono, progressivamente.

e questo sarebbe bello organizzarlo in quattr'e quattr'otto. Per avviare 
bastano poche persone (ma meglio se son un po' più di poche). Io mi ci 
metto volentieri a preparare il sistema, appena ci rendiamo conto di che 
pezzi metter su, si può anche iniziare a pensare, da un lato, a un po' 
di estetica e, dall'altro lato, a un po' di struttura (ma non troppa, 
però ... che ce ne sia quanto basta per far si che si parta "veloci" 
senza che nessuno si perda )

per spazio1/spazio2: beh, l'idea era proprio di fare una non-storia, una 
multi-storia e, quindi, una iper-storia.

perchè il problema è percettivo.

il discorso a livelli serve. non perchè siano utili i livelli, ma perchè 
le percezioni delle cose non sono necesariamente le stesse.

a me sembra che sia utile perdere tempo sulla "paternità delle cose". 
Non perchè mi interessi particolarmente questo concetto. Ma perchè 
questo concetto esiste e consente a tante persone di campare e di 
definire catalogare valutare. questo concetto consente anche a un sacco 
di persone di "conoscere" le cose. Non ci dimentichiamo come lo stesso 
meccanismo della conoscenza sia basta sul link, sul riferimento. un 
documento di ricerca non è nulla se non c'è la bibliografia, no? se non 
c'è il link. e questo è un meccanismo fondamentale.

paradossalmente (ma è un paradosso?) proprio chi parla di free software, 
di libera circolazione della conoscenza e dei contenuti, sta parlando di 
diritto d'autore! (e, attenzione, non di sfruttamento commerciale)

E' buffo(!), però, come ci sia uno scontro profondo tra tecnologia e 
tutto il resto. e in particolare con quella parte del "resto" che è 
tanto conservatrice rispetto alle sue definizioni di "valore". Due buoni 
esempi di questo "resto" sono l'arte e il diritto. da un lato la 
tecnologia rende possibili un sacco di cose, e dall'altro lato il 
diritto e l'arte (sempre per rimanere sull'esempio, ma il discorso si 
applica a un sacco di altre cose) sbracciano, sudano e fanno macello per 
mantenere le cose come stanno.

la soluzione non è, però (e naturalmente) nella scomparsa dell'autore, o 
del "padre" delle cose. la soluzione qualcuno la chiama modello di 
business, qualcun altro la chiama paradigma, qualcun altro ancora la 
chiama riappropriazione e in tanti altri modi.

a me piacciono le taz, la geometria e le cose emergenti.

la taz consente di immergersi in un flusso e di sfruttare "qualcosa" per 
prendersene un pezzetto. è un modello un po' lontano dal "nostro", 
perchè parte da una concezione un po' individualista tipicamente 
americana, in cui la "condivisione" è sulla ricetta, piuttosto che 
sull'azione. è un'arte di processo. ma è efficace. bisogna accettare una 
buona dose di nomadismo mentale, ma funziona.

la geometria, poi, è pallosa solo a scuola. sono belli i calcoli 
matriciali, i cambi di coordinate, le interpolazioni, le serie e le 
progressioni. se uno poi si sposta sulle algebre, riesce a fare un sacco 
di giochini, tra cui descrivere gli spazi, e identificare strutture che 
non fanno torto a nessuno, aggiungendo una o due dimensioni qui e là :)

l'emergenza, inoltre, è un concetto assai bello. è anche romantico, se 
vogliamo. presuppone che le cose, in qualche modo, si organizzino da sè. 
il che poi avviene regolarmente, in natura, in modo più o meno 
traumatico. senza che sia necessario mettere in mezzo manone operose o 
omoni severi con la barba bianca che scagliano fulmini e saette da da 
sopra una nuvola.

l'idea di S1/S2 è questa.

S1, il flusso sociale, è il luogo dello scontro/incontro. E' dove 
avvengono le affermazioni, le azioni, le reazioni. E' il luogo dove 
emergono gli equilibri e i disequilibri.
S2, il flusso individuale, è dove si forma l'identità. E' dove i 
concetti vengono creati, o assunti dal contesto collettivo, magari mutati.
S2 esiste proprio come S1. I due sono costruiti della stessa materia. 
sono solo disposti diversamente.

ora: questo coso (che, incredibilmente, ora che son sveglio, mi riappare 
chiaro) non è un wiki, nè un blog, nè qualcos'altro. è qualcosa da 
sviluppare da zero(0).

forse Open Metaverse ci assomiglia di più. Ma sono annoiato dalla 
piattezza del "secondo mondo". mi piacciono gli spazi concettuali e di 
visione che si aprono, ma le implementazioni attuali sono realmente 
bruttine, piatte e pallose. e, nella definizione del "nuovo", l'idea 
dell'antropomorfo virtuale un po' mi blocca concettualmente e 
fisicamente. e quindi lo artificializzo, ad esempio col software e con 
la geometria e altre robe così.

da lì le idee di cristalli, di flussi e di angoli impossibili.

la mia idea per S1/S2 è:

"Si crei un software peer2peer che definisca uno spazio S1 
multidimensionale.
Le dimensioni di S1 sono x y e z, il tempo, l'asse su cui disporre 
collaborativamente i concetti, l'asse delle identità (altri?).
In questo spazio si possono definire dei volumi concettuali, 
corrispondenti ad eventi, azioni, affermazioni, idee, concetti. I volumi 
saranno disposti secondo la loro natura: la loro posizione geografica, 
se esistente, ne determinerà (x,y,z), il momento di esistenza ne 
determinerà la posizione sull'asse del tempo, la definizione dei 
'partecipanti' definirà la posizione sull'asse delle identità e così via.
I partecipanti (gli utenti che usano il software peer2peer) possono 
quindi creare oggetti in S1, definendoli. A definizione corrisponde 
forma/volume e disposizione spaziale multidimensionale.
Gli utenti potranno riferire a sè stessi gli oggetti, posizionandosi 
così nello spazio. Un utente non avrà, quindi, una singola posizione, ma 
tutte le posizioni degli oggetti volumetrici cui si riferisce.
Tra gli oggetti correranno leggi 'fisiche' e leggi 'sociali'.
Le leggi fisiche saranno costituite da forze di similitudine (oggetti 
vicini su un asse tenderanno ad attrarsi anche sugli altri assi, 
proporzionalmente alla loro 'massa') e da forze di interazione (oggetti 
che sono vicini su tanti assi determinano interazioni composte, che 
spostano altri oggetti con disposizioni strutturalmente simili).
Le leggi sociali saranno di tipo contributivo (le indicazioni degli 
utenti muteranno progressivamente le relazioni tra gli oggetti) e di 
tipo inferenziale (i pattern di interesse, descritti tramite la 
possibilità di pubblicare percorsi tra gli oggetti nello spazio 
peer2peer, creeranno interazioni forti e, quindi, scateneranno tensioni 
attrattive ) .
Le leggi tendono a definire delle 'costellazioni' concetuali, frutto 
delle interazioni sociali e delle leggi di tipo 
fisico-strutturale-relazionale.
I partecipanti definiranno, quindi, con la loro identità, dei sub-spazi 
(S2). Delle TAZ create per auto-definizione. Tali spazi saranno 
osservabili dall'interno (da dentro la TAZ, osservando le relazioni con 
gli oggetti definite dall'utente su sè stesso) e dall'esterno (da S1, da 
come gli oggetti presenti in S2 sono disposti nello spazio 
multidimensionale). L'identità sarà quindi rilevabile sia per come 
definita dall'individuo (da dentro la TAZ S2) che da come essa è 
percepita (definita direttamente e indirettamente) dal contesto sociale 
(S1)."

Si creerà un vero e proprio spazio multidimensionale, un ecosistema 
digitale. per nulla dissimile dagli ecosistemi definiti da bateson, 
nella sua impostazione concettualmente molto cibernetica.

ecco.

Sto coso che avevo/ho in mente va sviluppato. ma prima va pensato per 
bene. Non sarà pronto naturalmente per ahaCamping. ma potrebbe essere un 
buon ring di discussione, un buon terreno di sviluppo. o, banalmente, un 
buon workshop, un buon seminario, una bella presentazione, un ottimo 
stato di avanzamento di un processo iniziato collettivamente.

'nsomma. io sto ragionando (oltre che ai peperoni) su questo coso qui, e 
mi sembra significativo ragionarci in più d'uno.

Ed è la cosa che mi viene in mente quando penso ad una forma di "storia 
dell'arte" che sia significativa nel contemporaneo.

cià!
xDxD






lo|bo ha scritto:
> Ciao,
> felicissima di aver partecipato all’PreCamp, sono stata forse quella 
> più rompipalle come avete notato da report :-D. Sono disponibile a 
> prendere parte allo sviluppo di qualsiasi piattaforma si scelga di 
> produrre collettivamente.
> Mi sembrava di aver capito durante l’incontro che la piattaforma che 
> dovermmo sviluppare non sarebbe stata diversa per l’AHACamping, 
> proprio perché l’evento si sarebbe configurato come lo definisce xDxD 
> nello “spazio 2” (almeno per quello che ho capito dell’email :-D). 
> Però effettivamente non si ha il tempo e la tranquillità necessaria 
> per sviluppare qualcosa del genere per il prossimo incontro. Quindi 
> concordo con Dedalus quando propone di utilizzare per adesso un wiki, 
> e sviluppare parallelamente un AHA social networking.
> Per la questione storia.
> L’utilizzo dello strumento storia da parte di un piccolo gruppo di 
> artisti è stato deleterio per lo sviluppo di quella che chiama 
> provvisoriamente Net Art (fatemelo passare solo per intenderci). 
> Quella iniziativa però è nata proprio dalla volontà di mettere in 
> discussione l’usuale tentativo di storicizzazione che gli “esperti” di 
> arte tentano, ma come tutte le cose che hanno un senso vengo inglobate 
> e mangiate dal sistema che le ospita per assumerne un altro. Non credo 
> sia utile per noi perdere tempo sulla paternità delle cose, anche 
> perché credo che sia concettualmente impossibile questa definizione. 
> Ha ragione T_Bazz quando propone come esempio il suo libro perché la 
> politica degli esperiti la contrasti solo con uno strumento simile. 
> Personalmente mi sottraggo volentieri al giro. L’idea di una storia 
> alternativa, non occidentale, mi può piacere, ma vivo in occidente e 
> lo strumento per arrivare a contrastare il modo degli esperti dovrà 
> assumere una forma che sarà inevitabilmente distorta. Poi a dirla 
> tutta non mi piace l’idea del consenso per aver ragione, o della 
> elaborazione per strati. Non sono d’accordo con i meccanismi che per 
> forza di cosa o per scelta tengono fuori quello che non ritengono 
> utile o che non abbia passato il veto.
> Tuttavia concordo con xDxD sulla sua visione delirante di condivisione 
> e di confronto, ma rilancio la mia posizione ad abbandonare quello che 
> è stato, e a pensarlo in relazione solo a quello che sarà. Cioè per 
> dirla alla xDxD concentriamoci sullo spazio2 (identità/progressioni 
> definita in maniera
> individuale in un contesto social-aware.), con supporto dello spazio1 
> (identità/progressioni definite in maniera collettiva.).
> Per la questione attività e workshop sono disponibile a prendere parte 
> e svilupparne alcuni in vista dell’incontro.
> La mia domanda fondamentale è: per lo sviluppo del aha social 
> networking si partirà da qualcosa di già disponibile o si partirà da 
> zero? Lo intendo sia per la programmazione che per le funzionalità…a 
> me piacerebbe partire da zero…anche se è un po’ mastodontica come cosa.
> lo
> Ps. per eO mi ha fatto molto piacere conoscerti, per xDxD bello il 
> post ma ho dovuto rileggerlo cinque volte… sono un po’ lenta nella 
> comprensione delle cose, potresti la prossima volta scrivere più 
> “lentamente” :-D.
>
>
> */Dedalus <dedalus at autistici.org>/* ha scritto:
>
>
>
>
>     On Tue, 18 Mar 2008 22:29:49 +0100, wallace wrote:
>     > ciao a tutti,
>     >
>
>     >
>     > Apprezzo molto questa idea del blog, mi sembra un ottimo modo per
>     > estendere le possibilità della lista - al posto che disperderla la
>     > potenzierebbe.
>     >
>     > Sono invece con Dedalus quando dice che un wiki sarebbe più
>     funzionale,
>     > soprattutto visto lo scopo organizzativo; tuttavia un blog potrebbe
>     > rimanere come strumento parallelo alla lista anche dopo
>     l'ahaCamping,
>     > mentre un wiki no.
>
>     concordo. infatti, a costo di apparire megalomane, punterei a tenere
>     distinte le cose e attivare entrambe ;-)
>     il wiki lo possiam metter su in poco tempo mentre il blog possiamo
>     attivarlo con maggiore calma...
>     poi terrei in considerazione quello che diceva xdxd anche se
>     tenderei a
>     semplificare :-)
>
>
>     >
>     > su questi due punti credo di poter dare il mio contributo,
>     vediamo solo
>     > come li svolgeremo - workshop ? opere che facciano riflettere sulla
>     > questione?
>     >
>
>     beh io direi di lasciare aperte al massimo le possibilità: dal
>     seminario
>     al workshop, alla performance/installazione. Ognuno si esprime
>     come meglio
>     può...
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>     alla prossima,
>     d.
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>     non hanno
>     visto la Madonna.
>     Io sono un cretino che la Madonna non l'ha vista mai.
>     Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla."
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