[aha] Arte, significato e pubblico
Adern X
the.apx at libero.it
Wed Jul 23 18:32:38 CEST 2008
C'è una cosa che mi colpisce ogni volta che vado a qualche
manifestazione, mostra, concerto di arte più o meno definibile come
"contemporanea": la quantità esigua di pubblico presente. La domanda è
perché non si riesce ad interessare un pubblico diverso da "addetti ai
lavori" ovvero cosa modella il gusto popolare?
La critica più frequente che viene rivolta in questi casi è
l'autorefenzialità di un sistema in cui artisti e pubblico coincidono
per mezzo di un linguaggio definito come "incomprensibile" da chi viene
a vedere una mostra con la voglia di trovare un po' di evasione. Ma lo
scopo dell'arte può essere anche l'evasione ovvero perché, dopo poco,
il pubblico abbandona gli spettacoli? In prima istanza si possono
ipotizzare due cause: la scarsa qualità delle opere, lo scarso gusto
del pubblico. Ammettere la scarsa qualità delle opere implica che il
giudizio su un'opera non verte sulle sue caratteristiche estetiche ma
sulla sua corrispondenza al gusto popolare. In tal modo la qualità
estetica di un'opera sarebbe variabile nel tempo ovvero se il gusto
popolare cambia, come nel caso delle mode, siccome si fa coincidere la
qualità dell'opera percepita dal pubblico con la qualita estetica,
quest'ultima diventa variabile nel tempo.
Ammettere per converso lo scarso gusto del pubblico equivale ad
ipotizzare che l'arte è strutturalmente incapace di parlare a chiunque
non sia a conoscenza delle sue forme, diventando così dominio esclusivo
di artisti e studiosi. L'arte, prima ancora di essere techne, è un
linguaggio ossia una rappresentazione mediante simboli di qualche cosa
(che i simboli siano note, parole, disegni è irrilevante). Questo fa sì
che sia ipotizzabile una qualità elitaria dell'arte poiché una
linguaggio è comprensibile solo da chi conosce la lingua. Filosofi,
e.g., Derrida, sostengono che esiste nell'arte un aspetto segreto, non
rappresentabile, poiché il linguaggio non è capace di svelare tutto;
non è come un vetro da cui può trasparire tutto quello che c'è
dall'altra parte. Un aspetto segreto, in quando non visibile
all'analisi formale, sottrae l'arte al dominio degli studiosi
rendendone possibile non solo un aspetto di universalità linguistica ma
anche di indipendenza dal gusto dato che la facoltà di distinguere e
apprezzare ciò che è bello dipende comunque da un'analisi di tipo
formale.
Se non è né la scarsa qualità delle opere, né lo scarso gusto del
pubblico cosa si può ipotizzare come causa del gusto popolare? Nel
trattare l'arte come linguaggio s'è omesso un questione non irrilevante
ovvero che quando si parla di arte come linguaggio si assiomatizza
implicitamente la presenza di qualcuno disposto ad ascoltare. In altri
termini che succede se l'opera è di valore, il pubblico può apprezzarla
ma, in realta, quest'ultimo non è disposto ad "ascoltare" quello che
l'opera sta dicendo? La sala diventa un deserto allo stesso modo in
cui, se noi parliamo ad un sordo, per quanto interessante sia quel che
diciamo il nostro interlocutore volta lo sguardo dall'altra parte.
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( mailto: adern at libero.it http://www.myspace.com/adernx
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