[aha] Maledico tutti...

[mariopesceafore at lifegate.it]

http://it.youtube.com/watch?v=93RpyiFloVM


Compito degli artisti è forse quello di trasmettere una immagine
imparziale e vivida della condizione umana, per fare questo lavoro non può
esistere passato o futuro, solo e semplicemente  il classico del proprio
presente da rappresentare.
 L'artista è colui che a differenza di figure superflue (come il critico,
il curatore, il mercante od il gallerista), riproduce realisticamente e
verosimilmente un contesto sociale e sociologico.
 Limitare e vincolare l'arte e gli artisti (il libero mercato questo lo fa
spesso), trasforma la loro arte in bugia verosimilmente inverosimile.

[*MALEDICO TUTTI*]

Qualcuno, non so quando e non so come, è riuscito a tramettermi una idea
di arte, da questa io ho tratto un uinico vantaggio, la capacità di
maledire sciamanicamente.
 Oramai sono mesi che non pitto, mi astengo dal proiettare ortogonalmente
su di una tela il mio malessere, gironzolo al Poetto ed immagino quadri
che non realizzerò forse mai e progetti che non scriverò più (o scritto e
pittato ciò che desideravo e forse non ho più nulla da dire senza
ripetermi).

[*CON UNA CONVINZIONE*]

Mi rimane solo una convinzione, da difendere con ostinazione, quella di
sostenere un arte allergica alla truffa ed alla menzogna, ma esiste un
arte non menzognera?
 Troppa è l'arte (la mia compresa, questo è il motivo per il quale l'ho
messa da parte) incapace di dire ciò che pensa e che si limita adire ciò
che sa dire.
 L'artista invece non dovrebbe lavorare sul sì od il no, ma sempre sul
"forse", imlicando una moltitudine di possibilità e prospettive, senza
rinunciare mai alla sua cultura madre.

[*NON PUò ESISTERE UN LINGUAGGIO COMUNE TRA ARTISTI*]

La democrazia culturale, artistica ed intellettuale, implica l'esistenza
di linguaggi e codici esclusivamente individuali ed indipendenti, la
questione fondamentale dell'arte è quella relativa ai modi in cui uno
stilema d'artista può divenire segno o simbolo di una comunità intera.

[*SANTA BARBARA*]

Questo fa di Santa Barbara una santa ironica, la quale muove dall'idea che
muoviamo per una divina inesistente affinché preghi per noi. Amen e punto
di non ritorno dal luogo comune.