[aha] Libertà di panorama e immagini degradate

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Thu Feb 14 11:12:04 CET 2008


Libertà di panorama, si pronuncia il Ministero dei beni culturali 
Il Ministero per i beni e le attività culturali risponde all'interrogazione
parlamentare e dà via libera alla libertà di fotografare monumenti e opere
dell'architettura contemporanea. Ma se l'autore è vivente, l'immagine deve
essere "degradata" e la pubblicazione non deve avere scopo di lucro.

[ZEUS News  del 13-02-2008]

 Immagine "degradata"
E' arrivata la risposta dal Ministero per i beni e le attività culturali
(sottoscritta dal Sottosegretario di Stato, l'onorevole Danielle Mazzonis)
all'interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Franco Grillini e
Cinzia Dato in merito alla libertà di panorama. 

Con il termine "libertà di panorama", come noto, si intende il diritto di
poter fotografare e riprodurre monumenti e opere di architettura, senza
preoccuparsi di dover trovare il progettista e pagargli i diritti d'autore. 

E' un argomento molto spinoso visto: in Rete si è molto dibattuto sul fatto
che c'è chi vorrebbe lucrare sulle riproduzioni di foto di quanto è
perfettamente visibile ed è stato realizzato per il bene della comunità
tutta, non certo per il guadagno del progettista dell'opera. 

Come ricorderete, alcuni mesi fa la community di Wikipedia Italia decise di
cancellare tutte le fotografie già presenti (e di non inserirne in futuro)
riguardanti opere dell'architettura progettate in Italia da architetti che
non siano morti da almeno 70 anni. Stesso ragionamento per le opere d'arte
esposte in pubblico (inclusi i monumenti cittadini). Anche da questo scaturì
l'interrogazione parlamentare di Grillini e Dato. 

Nella risposta all'interrogazione, giunta poche ore fa, viene innanzitutto
riconosciuto che, pur non essendo disciplinata dal nostro ordinamento, "la
libertà di panorama è riconosciuta in Italia per il noto principio secondo
il quale il comportamento che non è vietato da una norma deve considerarsi
lecito." 

In altre legislazioni, invece, il diritto di panorama "è disciplinato
diversamente a seconda dell'interesse che si ritiene di tutelare
prevalentemente". Si fa l'esempio della legislazione belga e di quella
olandese, che consentono di fotografare liberamente solo gli edifici, mentre
è necessaria la richiesta di un permesso per le sculture ove costituiscano
il soggetto principale della fotografia. 

Nella risposta all'interrogazione parlamentare si cita anche l'esempio della
legislazione tedesca, "secondo cui è possibile invece fotografare anche le
sculture pubblicamente visibili per usi commerciali"; infine quella
statunitense che "similmente a quella italiana consente di poter utilizzare
le fotografie scattate in luoghi pubblici o aperti al pubblico per qualunque
scopo, salvo che si tratti di opere d'arte non stabilmente installate in un
luogo pubblico poiché in tal caso è necessaria l'autorizzazione del
titolare". 

Ma torniamo in Italia. Non essendo prevista una disciplina specifica, "deve
ritenersi lecito e quindi possibile fotografare liberamente tutte le opere
visibili, dal nuovo edificio dell'Ara Pacis al Colosseo". 

Nella risposta si precisa che è possbile farlo "per qualunque scopo, anche
commerciale, salvo che, modificando o alterando il soggetto, non si arrivi
ad offenderne il decoro ed i valori che esso esprime". Libertà di
fotografare per tutti, quindi. 

Ma adesso entra in ballo la degradazione delle immagini. La risposta del
ministero infatti recita: "Per quanto attiene alla tematica del pagamento
dei diritti agli autori delle opere contemporanee, si evidenzia che l'art. 2
della legge 9 gennaio 2008, n. 2 (in G.U. serie generale n. 21 del 25
gennaio 2008) ha modificato l'articolo 70 della legge sul diritto d'autore
ampliando il regime delle esenzioni". 

"In particolare, è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete
internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o
degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale
utilizzo non sia a scopo di lucro. Pertanto, ove il soggetto fotografato
fosse un' opera di autore vivente, l'utilizzo non potrà avvenire che nei
limiti anzidetti.". Rimane da capire cosa si intenda per immagine o musica
degradata. 

Veniamo ora al problema specifico delle fotografie di monumenti: "Il
problema chiaramente non riguarda le opere considerate beni culturali, ossia
aventi più di cinquant'anni e di interesse culturale che si trovano in
consegna nei musei o negli altri luoghi della cultura, le quali possono
essere riprodotte ai sensi e con i limiti previsti dagli art. 107 e 108 del
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio". 

Più avanti si precisa che questi articoli implicano la necessità di
un'autorizzazione da parte dell'amministrazione consegnataria e il pagamento
di un canone, "salvo che la riproduzione non sia chiesta per scopi personali
o didattici e non commerciali)". 


Insomma sembrerebbe che Wikipedia possa tranquillamente rimettere online
buona parte delle fotografie, mentre non può certo star tranquillo chi ha un
sito che anche solo vagamente potrebbe avere fini commerciali
(identificabili magari in qualche banner di Google Adwords).



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