[aha] mp3 legali

xDxD xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Fri Feb 1 13:06:01 CET 2008


l'articolo di repubblica è una bufala madornale: manca ancora il decreto 
attuativo che definisce i parametri.

i giornalisti potrebbero, quantomeno, star zitti, se proprio non 
vogliono dare una mano.

la legge sul diritto d'autore è comunque una bufala paradossale, in ogni 
caso.

noi, intanto, si continua a degradare internazionalmente:

http://www.degradarte.org


vive l'italie! ( ahem. amen. vucumprà? )

abbracc'
xDxD



mai-art at luigistarace.com ha scritto:
> http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/diritti-web/le
> gge-mp3/legge-mp3.html
>
>
>
> ROMA - La nuova legge sul diritto d'autore autorizzerebbe gli utenti a
> pubblicare mp3 di musica protetta dal diritto d'autore. Ciò che finora è
> stato pirateria diventerebbe legale, quindi, a causa di una svista del
> legislatore. È quanto ha appreso Repubblica.it parlando con Andrea Monti,
> avvocato massimo esperto di diritto d'autore e internet, e che ha
> partecipato in prima persona allo studio della nuova legge. Ha fatto parte
> dei gruppi di lavoro, presso il Ministero dei Beni Culturali, per lo studio
> alle modifiche da apportare alla legge sul diritto d'autore. Il tutto è
> finito in un nuovo comma, che attende ora solo di essere pubblicato in
> Gazzetta Ufficiale. Non è più modificabile, essendo stato approvato da
> Camera e Senato. 
>
> Nel nuovo comma si legge "È consentita la libera pubblicazione attraverso la
> rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione
> o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale
> utilizzo non sia a scopo di lucro". 
> "Chi l'ha scritto non si è reso conto che il termine "degradate" è tecnico,
> ha un significato ben preciso, che comprende anche gli mp3, a pieno titolo",
> dice Monti. Come sanno tutti gli appassionati di musica su internet,
> infatti, gli mp3 sono una versione degradata (perché compressa) della musica
> originale. Dipende poi dal livello di compressione mp3 se questa
> degradazione è più o meno udibile dall'orecchio umano. 
>
> Di conseguenza, il comma permetterà "di pubblicare mp3 coperti da copyright,
> senza autorizzazione dai detentori di diritto d'autore: su siti web o anche
> su server peer to peer, il mezzo non conta. Lì si parla infatti solo di
> "pubblicazione su internet". L'importante - dice il comma - è che lo scopo
> sia didattico o scientifico, quindi per esempio posso immaginare un sito che
> pubblichi la discografia di un autore a scopo di commento e recensione.
> Oppure una rete peer to peer dei conservatori che mettono la musica a
> disposizione degli allievi, per studiarla. Tutti usi permessi, se si
> interpreta in modo letterale la legge". 
>
> Il comma è stato scritto dalla Commissione alla Cultura presso la Camera, il
> cui presidente (Pietro Folena) ha spesso ribadito di voler rendere più
> libera dai paletti del diritto d'autore la circolazione della musica. Però
> di fatto il nuovo comma si spinge troppo avanti con la liberalizzazione
> degli mp3 "e quindi - aggiunge Monti - credo sia una svista, dovuta al fatto
> che il legislatore non sa che anche gli mp3 rientrano nel concetto di musica
> degradata". 
>
> Che succederà ora? Perché scattino gli effetti della legge, si attende un
> decreto del Ministero, che fissi i criteri delimitanti gli usi didattici e
> scientifici (si noti bene, non i criteri relativi al termine degradato, che
> quindi non è più discutibile). Il comma infatti dice "Con decreto del
> Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della
> pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo
> parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti
> all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma". 
>
> Dopo il decreto del Ministero, la nuova legge porterà caos nelle cause sul
> peer to peer, "sarà difficile per un magistrato dare seguito a una denuncia
> penale o a un sequestro contro chi è accusato di violare il diritto d'autore
> su internet, visto che il comma autorizza molti scenari". È possibile però
> che si corra ai ripari, "che l'iter del decreto ministeriale sia rallentato
> e nel frattempo si affrettino di modificare la legge". 
>
> Pare l'ennesimo caso di legge che si occupa di questioni tecnologiche
> sconvolgendo, senza volere, gli esistenti paletti, per l'uso improprio di
> termini tecnici. "C'è un precedente: quando nel 2000 ulegge autorizzava,
> per un errore terminologico, le smart card pirata della tv satellitare. Poi
> è stata modificata, ma nel frattempo nei processi sono stati assolti i
> pirati del satellite". 
>
> "La legge non ci preoccupa perché sappiamo già come sarà il decreto che
> fisserà i paletti", dice Enzo Mazza, presidente Fimi (Federazione
> dell'industria musicale italiana). "E per uso didattico si intenderanno solo
> i siti che si occupano ufficialmente di didattica, quindi istituzioni
> accademiche. Nemmeno i siti personali di professori". "Impossibile limitare
> così - ribatte Monti - perché la costituzione italiana consente a tutti i
> cittadini di fare divulgazione didattica e scientifica". 
>
> (31 gennaio 2008)
>
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