R: Re: R: : R: [aha] marketing

[franca.formenti3 at tin.it]

ENCANTADA!
f
----Messaggio originale----
Da: a.
natella at guerrigliamarketing.it
Data: 22-apr-2008 12.03
A: "List on 
artistic activism and net culture"<aha at ecn.org>
Ogg: Re: R: : R: [aha] 
marketing

MARKETING+ART

Solo due parole per uscire dall'ideologica 
artistica:

|arte| dal sanscrito "andare verso, mettere in modo, 
aderire, attaccare"

1. Il marketing è una forma d'arte.
Su questo la 
definizione di riferimento del termine |marketing| di 
Kotler (per 
altro molto interessante per le modalità con cui può essere 
stressata) 
è particolarmente chiara "il marketing è il processo sociale 
e 
manageriale diretto a soddisfare bisogni ed desideri attraverso 
processi di creazione e scambio di prodotto e valori. È l' arte e la 
scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le 
esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto".

2. 
L'arte è una forma di marketing.
Davvero molto interessenta per tutti 
colori che si occupano del settore. 
Attraverso uno strano esodo o 
presa di distanza dai meccanismi più 
invalsi di valorizzazione dei 
prodotti, il mondo dell'arte è riuscito a 
farsi mondo appunto e 
valorizzare in modo iperbolico alcuni dei suo 
prodotti. Non esiste 
infatti alcun settore merceologico in cui 
attraverso la sola attività 
di comunicazione sul prodotto si riesca a 
generare un plus-valore che 
superà spesso con relativa facilità il 
1.000.000% del costo 
dell'investimento materiale.

3. Il marketing si nutre di arte.
Sia dal 
punto di vista delle estetiche che dal punto di vista delle 
nuove 
forme di valorizzazione che tendono sempre più al modello 
economico 
del mondo dell'arte.

4. L'arte si nutre di marketing.
Perchè il 
marketing è il paradigma della società contemporanea; la leva 
di 
articolazione del rapporto tra economia e società, oltre che un 
agente 
sul monde dell'arte stessa. Per questo un'arte che rinunci 
completamente a contemplare e/o mettere in questione questa relazione, 
rinuncia integralmente al proprio ruolo progressivo di trasformazione 
delle sensibilità e diventa ideologica, mera adesione al paradigma 
"markettaro" contemporaneo.



a






Luigi Pagliarini ha scritto:
>> 
veramente io non mi riferivo al concetto di marketing come 
>> vendita 
e cioe' di riuscire a vendere un lavoro piuttosto che 
>> un altro, mi 
riferivo al fatto che tu a priori -mi sembra ma 
>> forse mi sbaglio- 
escludi  il marketing dai tuoi interessi o 
>> meglio dalla tua ricerca 
artistica.
>>     
>
> io assolutamente sì!
> ma il mio io conta nulla 
nel gioco globale...
>
>   
>> se il blog che hai aperto affronta le 
tematica dell'ecologia 
>> e' perche avverti che il problema esiste.
>> 
giusto?
>>     
>
> yes.
> quindi? 
> (continuo a non capire perdona)
>
>   
>> il mio interesse e' di comprendere come questi manager 
>> 
nell'arco di decenni siano riusciti a ipnotizzare i 
>> consumatori a 
tal punto da intontirli  completamente.
>>     
>
> ah! capisco... ma 
non è che i primi "intontiti" son loro?
> io son convito di sì!
> ne ho 
visti a bizzeffe condurre un'esistenza fuori dalla grazia di dio..
>
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