[aha] Hyperwish. Move around desire @ NABA Milano
pAt
iechieri at libero.it
Wed Apr 16 17:52:38 CEST 2008
*
*
*In occasione di Nabasutra, uno degli eventi del Fuori Salone a Milano,
verrà presentato il progetto *"Hyperwish. Move around desire"*
presso la NABA (via Darwin, 20 - Milano).
Siete tutti invitati a partecipare, anche dalla rete all'indirizzo:
www.master-d3d.net/hyperwish (l'indirizzo sarà disponibile prossimamente)
Il desiderio è da sempre considerato una delle sfere di maggiore
intimità della persona, un'intimità chiusa in se stessa, che raccoglie
il sogno di un'illusione. Ma cosa succede se sono i nuovi media a
raccogliere, catalizzare e presentare i nostri intenti in un unico spazio?
Questa è la sfida che l'installazione *Hyperwish. Move around desire* si
propone: costruire un iper-desiderio collettivo, un ponte tra la
dimensione fisica più intima (simbolizzata dalla postazione dell'input)
e quella sociale della rete globale (simbolizzata dalla interazione con
una sfera).
I fruitori possono infatti inserire un loro desiderio tramite una
tastiera posizionata all'interno dell'ambiente dell'intimità (o da
remoto, tramite un sito web). Tutti i desideri raccolti vengono poi
scomposti e riuniti in un database, che si trasforma in un "archivio
sensibile" che la macchina deve trattare. In un secondo spazio, su tre
schermi, le visualizzazioni in 3D rendono visibili/sensibili le
relazioni semantiche delle singole parole, relazioni che normalmente
sfuggono alla coscienza immediata. La sfera al centro degli schermi
funziona da "joystick" per navigare in questo "universo del desiderio".
Grazie all'interazione con la sfera, è infatti possibile, in tempo
reale, soffermarsi sul proprio desiderio o su quello altrui, osservare
le costellazioni semantiche che si creano, riflettere sulla "censura"
(in)volontariamente operata della macchina, e, forse, riconsiderare i
presupposti della propria, iniziale intenzionalità.
Il desiderio in uscita (dalla macchina e dall'installazione) sarà ancora
lo stesso?
Desire has always been considered one of the most intimate spheres of
mankind: a kind of intimacy locked up in itself, containing the dream of
an illusion. But what if the languages powered by the new media tell our
dreams? What if the new media gather and display our intentions in a
single space? This is the challenge of *Hyperwish **Move around desire*:
to build a collective hyper-desire, a bridge between the most intimate
physical dimension (symbolized by the input station) and the social one
of the global network (symbolized by the interaction with the sphere).
Users can put in a personal desire through a keyboard placed within the
intimacy environment (or remotely, through the website). All the desires
gathered are then broken down and re-united in a database, which is
turned into a "sensible archive", processed by the machine.
In a second space, the 3D visualizations onto three screens make
visible/sensible semantic relations among words that normally escape
awareness. The sphere works as a "joystick" to navigate this "universe
of desire". Its swing, worked by the direct action of users, determines,
in real time, the perspective of visualization of the projections.
Thanks to the interaction with the sphere, users can linger on their
desire or on someone else's, look at their semantic constellation,
reflect on the "censure" (un)willingly operated by the machine, and
perhaps reconsider the assumption at the basis of their own first
intention.
Will the final desire (at the end of the process and at the end of the
installation experience) be the same?
Alessio
More information about the Aha
mailing list